Il Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale- SIRPAC del Servizio catalogazione, promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio dell'ERPAC raccoglie nella sezione dedicata ai beni DEA (beni demoetnoantropologici ) una ricca documentazione catalografica, fotografica, audio e audiovisuale, nonché una serie di approfondimenti e di percorsi conoscitivi relativi a quei beni, variamente indicati nel tempo come folklore, tradizioni popolari, cultura tradizionale, etnografia, e definiti, infine, dal nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 per brevità “beni etnoantropologici”.
Il Patrimonio demoetnoantropologico documentato si suddivide in due tipologie di beni: i beni materiali ed i beni immateriali.
I Beni materiali (oltre13 mila schede di catalogo) comprendono oggetti, strumenti e manufatti legati a contesti di vita quotidiana tradizionale, al lavoro domestico, al lavoro agricolo, all’allevamento degli animali, al lavoro artigianale, al lavoro nel bosco, ai giocattoli, all’abbigliamento popolare, alla religiosità popolare.
Le varie campagne di catalogazione, molte delle quali realizzate in modalità partecipata con musei ed ecomusei, hanno consentito di documentare gli oggetti conservati in piccoli e grandi musei etnografici pubblici nonchè in raccolte private, sorti numerosi dagli anni ottanta del secolo scorso a testimonianza della diffusa volontà delle comunità locali di salvaguardare la propria memoria storica di fronte all’affermarsi di una modernità percepita come una minaccia per la propria identità.
La rilevazione delle tecniche di fabbricazione e delle modalità e occasioni d’uso, delle categorie sociali di produzione ed uso, il rilevamento delle denominazioni locali, l’utilizzo delle testimonianze dei detentori di antichi saperi e pratiche, hanno consentito di evidenziare anche gli aspetti immateriali strettamente connessi al patrimonio materiale.
I Beni immateriali (oltre 8 mila schede di catalogo) rappresentano un patrimonio trasmesso di generazione in generazione, costantemente ricreato dalle comunità locali, che comprende le tradizioni e le espressioni orali, gli eventi rituali e le feste, i saperi, le tecniche, i mestieri. L’Istituto pone attenzione costante a questi beni provvedendo alla loro documentazione: musica e danza tradizionali, carnevali, giochi, riti e festività religiose, saperi e pratiche del lavoro, cultura alimentare, storie di vita, vengono rilevati attraverso le riprese audiovisive dei beni nel loro svolgimento e le audio e video interviste agli attori/testimoni orali.
IL PATRIMONIO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO
Questa sezione raccoglie la documentazione relativa ai beni di carattere scientifico – tecnologico (oltre 500 schede) ovvero strumenti, macchine, manufatti conservati presso il Sistema museale dell’Ateneo di Trieste, il Museo della Centrale idroelettrica di Malnisio, il Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie di Maniago, il Museo dell’ ex miniera di carbone di Cludinico, il Museo civico d’arte di Pordenone. Sono stati rilevati, tra i tanti, alimentatori, amperometri, isolatori, turbine, teodoliti, tacheometri, camere fotogrammetriche, stereoscopi, strumenti per misure elettromagnetiche ed ottiche, bilance di precisione ed altre strumentazioni che testimoniano l’evoluzione della scienza e della tecnologia.
Le ricerche dei musei e dei beni
Dal box Mappe si accede ai musei che conservano i beni direttamente da una mappa.
Dal box Ricerche si accede a maschere di ricerca semplificate delle tre tipologie di beni contenuti:
Beni Materiali; Beni Immateriali; Patrimonio Scientifico-Tecnologico.
Per le varie tipologie ' disponibile una ricerca per Autori.
Ricerche aprofondite possono essre fatte tramite il Catalogo dei beni culturali.
I Percorsi sono dei racconti su gruppi di beni, suddivisi tematicamente o geograficamente.