
Lungo le pareti si dipana la storia della salvezza, dalla creazione al Giudizio universale, affrescato nella controfacciata. Nelle pareti del coro, oltre agli Apostoli, che si collegano al Cristo risorto della volta, circondato dagli Evangelisti, dai Padri della Chiesa occidentale e da San Giovanni Battista, nelle lunette superiori si susseguono Storie di Sant’Andrea, l’apostolo titolare della chiesa.
Non mancano i santi più venerati all’epoca dell’esecuzione degli affreschi: i taumaturghi Sant’Antonio Abate, San Sebastiano e San Rocco, speciali protettori dalla peste, ma anche San Nicola di Bari e San Vito, Sant’Antonio da Padova e San Gottardo, San Lorenzo e San Floriano, quest’ultimo invocato contro gli incendi, San Giorgio e San Michele Arcangelo, in lotta contro le forze maligne, una serie di Sante martiri nell’intradosso dell’arco trionfale.
Anche i committenti del ciclo, il sacerdote Giovanni Battista da Palma e i cittadini di Gris attraverso una qualificata rappresentanza, si riservarono l’onore di essere ritratti umilmente inginocchiati in preghiera.
Si tratta di un esempio di grande efficacia narrativa di Biblia pauperum (Bibbia dei poveri): le sacre scritture tradotte in immagini a beneficio del popolo che era allora, e lo sarebbe stato ancora per lunghi secoli, in larghissima parte analfabeta.
Le Storie della Genesi, sulla parete sinistra, hanno inizio con la Creazione dell’universo, seguita dalla Creazione di Eva dalla costola di Adamo addormentato, dalla Tentazione e caduta di Adamo ed Eva, convinti dallo scaltro serpente a mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, dal Lavoro dei progenitori dopo la cacciata dal paradiso terrestre, con Eva intenta a filare la lana e Adamo a zappare un campo di friulanissime rape, dal Sacrificio di Caino e di Abele che, risultando sgradito a Dio il primo e benedetto il secondo, provoca l’incontenibile invidia del fratello maggiore e porta all’esito fatale in cui Caino uccide Abele.
